Tre quarti dei brand hanno subito violazioni del marchio lo scorso anno

Quattro aziende su dieci segnalano che la violazione del marchio è in aumento 

CompuMark, azienda specializzata nella ricerca e nella protezione del marchio, ha annunciato i risultati della sua ultima ricerca, che rivelano la portata della violazione del marchio a livello globale. Il sondaggio ha evidenziato che quasi tre quarti dei brand (il 74%) hanno subito una violazione del marchio nell’anno passato, e quattro su dieci sostengono che questo fenomeno è in aumento.

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Secondo i risultati sulla violazione del marchio riportati nello studio The Trademark Ecosystem: Insights from Intellectual Property Professionals around the World, la confusione dei consumatori è stata identificata come la conseguenza più frequente (44%), seguita da una perdita di ricavi (40%), riduzione della fiducia dei consumatori (34%) e danno alla reputazione (33%). Un terzo delle aziende ha affermato che, come conseguenza della violazione, ha dovuto cambiare il nome di uno dei propri brand, e più della metà (56%) ha intrapreso azioni legali contro terzi per la violazione.

“La nostra ricerca mostra che in generale la registrazione di marchi è in aumento,” commenta Jeff Roy, Presidente di CompuMark. “Con la facilità con cui si fa business su scala globale, la continua comparsa di nuovi concorrenti sul mercato e la proliferazione di nuovi canali da considerare, come i social media, trovare un marchio distintivo da registrare è più difficile che mai.”

Prosegue Roy: “I brand dovranno lavorare alacremente per combattere la violazione e mitigare i rischi ad essa associati. Di conseguenza, il processo di ricerca e monitoraggio del marchio sta diventando sempre più importante e rimarrà sicuramente tale anche in futuro.”

Com’era prevedibile lo studio ha mostrato che la maggior parte delle domande di registrazione di marchi sono state richieste per prodotti e servizi, loghi, immagini e nomi di azienda. La ricerca ha inoltre svelato interessanti risultati su scala internazionale circa le domande di registrazioni di marchi insoliti; i professionisti del settore in Francia hanno mostrato un interesse superiore alla media per la registrazione di hashtag e suoni, mentre gli intervistati in Germania hanno effettuato più richieste per colori e odori.

I professionisti hanno inoltre identificato una serie di sfide che hanno un impatto sull’atteggiamento nei confronti delle richieste di registrazione, tra cui tempi ristretti, budget, globalizzazione e la mancanza di strumenti e risorse. Grandi budget (51%), una tecnologia migliore (49%) e maggiori risorse (48%) sono frequentemente citate come soluzioni per superare questi problemi. Anche la Brexit è stata identificata come un effetto, il 22% del campione ha infatti affermato di aver depositato più marchi nel Regno Unito, e un ulteriore 31% ha depositato più marchi nell’Unione Europea.

La ricerca è stata commissionata da CompuMark, una divisione di Clarivate Analytics, azienda globale che fornisce approfondimenti, dati e analisi affidabili per accelerare il ritmo dell’innovazione. Il sondaggio è stato condotto da Vitreous World e ha coinvolto 300 professionisti del settore dei marchi provenienti da dipartimenti legali interni e esterni negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia per comprendere lo stato del settore e le sfide da affrontare.

Il report è disponibile qui: http://www.compumark.com/trademark-ecosystem/

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