Quasi la metà dei consumatori teme di acquistare regali contraffatti nel periodo delle feste

Il trentuno per cento ammette di essere stato ingannato dai falsi

L’inganno sembra essere di tendenza in questo periodo festivo, almeno per i criminali online. Secondo l’ultima ricerca di MarkMonitor®, azienda specializzata nella protezione del brand, il quarantacinque per cento dei consumatori teme di acquistare involontariamente prodotti contraffatti durante la stagione invernale. Nonostante il 91% degli intervistati abbia dichiarato di non acquistare consapevolmente un articolo contraffatto come regalo di Natale, quasi uno su tre afferma di essere stato ingannato e aver comprato un prodotto falso.

Christmas barometer 2017

Questa cifra è aumentata del 35% rispetto ai dati emersi dalla precedente ricerca di MarkMonitor, che nel 2016 aveva evidenziato un 23% di consumatori che avevano inconsapevolmente acquistato un prodotto contraffatto. Del 31% che ha comprato un falso senza saperlo, oltre un terzo (il 34%) ha dichiarato di averlo fatto già due o tre volte. Un ulteriore 11% ha affermato che è accaduto tra le tre e le cinque volte mentre al cinque per cento degli intervistati è accaduto più di cinque volte. Inoltre, la metà degli acquirenti ha dichiarato che questi prodotti contraffatti sono stati acquistati come regali.

“Siamo in quel periodo dell’anno dove i consumatori si mettono alla ricerca dei regali perfetti” dichiara Chrissie Jamieson, vice president of marketing di MarkMonitor, un brand di Clarivate Analytics. “E, da acquirenti esperti, utilizzano Internet per cercare occasioni e offerte. Sfortunatamente, questa ricerca online li espone a una serie di rischi, poiché i contraffattori utilizzano gli stessi canali per vendere i loro prodotti e ingannare i consumatori. Il problema si sta intensificando a causa dell’aggiunta di nuove piattaforme come social media e app, ognuna delle quali può essere sfruttata a loro favore da questi individui.”

I consumatori si sentono più tranquilli in termini di sicurezza online quando acquistano dai marketplace online (86%), utilizzando i link dei risultati dei motori di ricerca (67%) e via app su smartphone (56%). Tuttavia, le prime due modalità vengono anche identificate come i canali attraverso i quali sono stati acquistati i prodotti contraffatti, il 42% su marketplace online, 15% tramite i link nei risultati di ricerca e 10% via social media.

La ricerca ha mostrato anche che l’86% dei consumatori ritiene che i brand dovrebbero fare di più per proteggerli dall’acquisto di prodotti contraffatti. Questo risulta evidente dalle azioni che seguono l’acquisto accidentale di un prodotto falso: il 44 % mette in guardia dal brand amici e familiari, il 25% smette di comprare quel brand e il 22% afferma che la sua percezione del marchio è stata influenzata negativamente.

“Lo studio mostra che gli acquirenti sono consapevoli della minaccia della contraffazione, e alcuni, in più di un’occasione ci sono cascati,” prosegue Jamieson. “Un ulteriore dato significativo è rappresentato dall’aumento del numero di consumatori che credono che i brand debbano fare di più per proteggerli dalla presenza di prodotti contraffatti su Internet. L’impatto sui consumatori è significativo poiché, oltre alla perdita di denaro e al disagio, potrebbero anche essere soggetti a rischi per la salute. I brand devono invece considerare i danni alla reputazione, le perdite di ricavi e la fiducia dei consumatori minata. Tutti questi problemi rafforzano il fatto che, se da un lato i consumatori dovrebbero essere più vigili quando fanno acquisti online, dall’altro le aziende devono fare tutto il possibile per proteggere se stesse e i propri clienti da queste minacce.”

L’indagine è stata commissionata da MarkMonitor e condotta dall’azienda di ricerca indipendente Vitreous World. È stato effettuato un sondaggio su un campione di 3.455 adulti di nove paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. Il sondaggio è stato condotto online a Novembre 2017.

Per leggere il report completo, visitare: www.markmonitor.com/holiday-barometer-2017

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