L’ambiente del futuro? Chiediamolo alle api…

Alcuni di noi sottovalutano l’importanza di questi simpatici insetti, per questo abbiamo interpellato Petra Invernizzi che ha una vera e propria passione per le api e un blog che tratta proprio questi temi.

Petra, spiegaci da cosa nasce la tua passione per le api e perché sono così importanti per noi e l’ambiente.

Fin da piccola, ho sempre amato la vita a contatto con la natura e con gli animali. Tutti gli animali. Oggi, che ho la possibilità di stare in campagna, questa passione si è rafforzata. Allevo galline, oche, caprette, ho un gatto e poi, ovviamente, le api.

Con le api è stato amore fin da subito. Più imparo a conoscere la vita, l’organizzazione sociale e i segreti di queste meravigliose creature, più rimango affascinata e non posso che provare ammirazione e gratitudine. Avere la possibilità di osservare la vita all’interno di un alveare, infatti, è qualcosa di fantastico, di incredibile e assolutamente educativo. I ritmi che si susseguono e che cambiano in base alle stagioni, l’incessante lavoro svolto da parte di tutte le api per il benessere comune della famiglia, l’organizzazione stupefacente per cui ognuna ha una sua funzione e vi si dedica. Credo che le api rappresentino la perfezione e noi umani dovremmo imparare molto da loro.

Poi c’è il bellissimo rapporto tra le api e i fiori. Uno splendido esempio di coesistenza e collaborazione tra animali e piante. Alla base di questa collaborazione vi è la necessità delle piante di propagarsi tramite l’impollinazione, e degli animali di alimentarsi, grazie al nettare che le piante offrono loro in cambio. Un modo per vivere insieme, attraverso un rapporto di scambio reciproco, di mutualità. Questo dovrebbe farci riflettere per reimpostare i meccanismi della nostra vita futura, ora che invece preferiamo sfruttare la natura all’estremo, esaurendone le risorse e senza dare nulla in cambio.

Le api (e gli altri insetti impollinatori) consentono la riproduzione delle piante, ecco perché sono così importanti per la biodiversità e per la vita sul pianeta! L’80% delle risorse che l’uomo utilizza, dipende dall’impollinazione. Non solo quello che mangiamo, ma anche ciò che indossiamo, le medicine, i coloranti, le fibre.

 

Dalla tua esperienza, ci sai dire se questo periodo di contenimento che ha registrato un forte calo della circolazione e delle emissioni ha aiutato le api a riprendersi un po’ (oppure a moltiplicarsi)?

Sicuramente questo periodo di contenimento ha fatto bene all’aria che tutti respiriamo, alla natura e agli animali, che si stanno riprendendo piano piano i loro spazi e il loro ambiente.

I problemi delle api, però, sono diversi e molto più complessi. Non tutti sanno ad esempio che oggi, senza l’intervento umano, l’ape mellifera non è più in grado di sopravvivere. Ai fini della salvaguardia e della tutela di questi pronubi è pertanto fondamentale il ruolo di noi apicoltori, perché ci prendiamo cura di loro, chi per hobby, chi per professione. Un ruolo che, a mio avviso, non è mai stato riconosciuto a sufficienza.

Le cause di moria delle api sono molteplici e collegate tra loro. L’utilizzo dei pesticidi in agricoltura (ad esempio dei neonicotinoidi), ma anche le disinfestazioni zanzaricide attuate da alcuni comuni o dai condomini sugli alberi e sulle siepi in fiore (vietate per legge) causano ogni anno la morte di milioni di questi insetti. Poi ci sono i cambiamenti climatici, la scomparsa di habitat naturali ad alta biodiversità per fare spazio alle monocolture, nonché l’inquinamento elettromagnetico.

Tutti questi fattori rendono le api sempre più fragili e deboli per cui, anche quando non muoiono avvelenate o di fame, diventano vulnerabili nei confronti delle malattie e dei parassiti.

Le cause sono tutte concatenate e sicuramente non rendono la vita facile alla sopravvivenza delle api. Io però sono fiduciosa e positiva, e sono sicura ce la faranno, che ce la faremo: perché le persone hanno capito la grande importanza delle api e i veri cambiamenti partono sempre da una presa di consapevolezza. Perché le persone amano le api, i bambini amano le api! Lo vedo dal mio blog, dai lettori che mi scrivono e dai commenti sui social.

Ultimamente molte persone si stanno appassionando al giardinaggio: hai consigli su quali piante potremmo tenere sui balconi anche in città che siano “amiche” delle api?

Sono tantissime le specie che si possono piantare e che sono fonte di nettare e di polline per le api.

Se si tratta di un davanzale o di un balcone in mio consiglio è quello di riempirlo di piantine aromatiche officinali: Rosmarino, Timo, Salvia, Lavanda, Basilico, Erba cipollina, Borragine, Malva, Aneto, Coriandolo, Cumino, ecc… Sono piante belle, profumate, piacciono alle api e possiamo usarne un po’ anche per noi, in cucina.

Se invece volete qualcosa di più vivace e che dia un tocco di colore, consiglio il flox, una pianta ornamentale che si coltiva facilmente, disponibile in tantissimi colori, e che vi regalerà generose, prolungate e abbondanti fioriture. Vivete in campagna? Coltivate soprattutto alberi da frutta e poi robinie, tigli, la lista potrebbe essere davvero infinita! Un’altra cosa semplice da fare e che consiglio a chi ha voglia di aiutare le api e gli altri insetti impollinatori è quella di posizionare un Bee Hotel.

I Bee Hotel, o hotel per insetti, sono dei rifugi dove questi insetti, che hanno sempre meno spazi naturali a disposizione dove costruire il nido, potranno svernare e nidificare.

Vorrei concludere riprendendo la frase di un naturalista, Michele Giovagnoli, che ha scritto: “L’uomo, ad un certo punto della sua storia, ha iniziato a sentirsi superiore rispetto alla natura. E questo ha generato molti problemi”. Il mio augurio, anche alla luce di quello che ci sta insegnando questa pandemia, è quindi quello di tornare a sentirci parte della natura, parte di questo ecosistema dove tutto è in equilibrio, tutto è connesso, tutto è collegato. Perché di fatto è quello che siamo, siamo parte della natura e dobbiamo cominciare ad averne più cura facendo meno danni.

Per saperne di più visita il blog: https://pinvi.net/blog/

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