La Videosorveglianza deve “guardare” le normative

A colloquio con l’Avv. Roberta Rapicavoli, esperta di privacy per meglio comprendere gli aspetti legali cui è soggetta la video sorveglianza

 

Durante lo scorso anno si è verificato un aumento esponenziale del numero di telecamere installate. Anche la particolare situazione, che a tutt’oggi stiamo vivendo, ha imposto l’allestimento di dispositivi dedicati al rilevamento della temperatura corporea all’interno delle aree comuni, con ulteriore proliferazione di video impianti e di dati acquisiti attraverso tale strumento.

Un impianto di videosorveglianza, qualunque esso sia e per qualsiasi scopo venga adottato, non deve essere considerato soltanto negli aspetti tecnologici e nella qualità dei materiali.

Ogni dispositivo in grado di acquisire dati personali, quali sono anche le immagini e le informazioni riferite alla persona fisica che entra nell’area sottoposta a ripresa, è soggetto a tutta una serie di disposizioni normative che vanno a regolare la gestione dei dati.

Gli obblighi da rispettare quanto si impiegano telecamere non riguardano poi solo la privacy (già sufficiente per mettere a dura prova il buon esito dei progetti da parte delle aziende) ma anche ulteriori normative di settore.

Per questo motivo oggi non basta più essere eccellenti dal punto di vista tecnologico, ma occorre essere in grado di conoscere le regole da osservare in fase di pianificazione, progettazione, installazione e utilizzo degli impianti.

 

Abbiamo quindi posto alcune domande specifiche sugli aspetti legali applicati alla videosorveglianza all’Avvocato Roberta Rapicavoli, avvocato con esperienza ultradecennale, consulente legale del settore privacy, diritto di internet ed esperta del regolamento UE 2016/679 meglio conosciuto come GDPR. L’Avv. Rapicavoli, rispondendo alle domande, traccia una panoramica di come, anche a seconda del contesto in cui i sistemi sono installati, le normative possono andare a impattare il comparto della sicurezza e della videosorveglianza.

Chi opera nel settore della videosorveglianza è tenuto a osservare molteplici regole che derivano da varie normative di settore. Quali sono le principali?

Sono molteplici le normative che trovano applicazione nel settore della videosorveglianza.

Occorre considerare sicuramente il DM 37/2008 in materia di attività di installazione di impianti elettrici all’interno degli edifici, che individua specifici obblighi in capo ai progettisti, agli installatori e ai committenti che decidono di avvalersi di un sistema di videosorveglianza.

Nel caso di sistemi che rilevano o registrano immagini riferite a persone fisiche si deve osservare la normativa in materia di protezione dei dati personali (ossia il Regolamento UE 2016/679 – noto anche come GDPR – e il D. Lgs. 196/2003 – Codice privacy), che impone specifici adempimenti in capo ai soggetti coinvolti come titolari, responsabili del trattamento o persone autorizzate.

Se, poi, il sistema di videosorveglianza viene installato nei luoghi di lavoro, è necessario considerare anche la Legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori), che individua specifici obblighi per il datore di lavoro che intenda avvalersi di tali strumenti.

A seconda dei luoghi in cui si intende installare un sistema di videosorveglianza è possibile che si configurino obblighi diversi?

Sì, a seconda dei luoghi in cui si intende installare un sistema di videosorveglianza è possibile che sorgano specifici obblighi.

Così, ad esempio, solo nel caso di telecamere nei luoghi di lavoro occorre effettuare delle valutazioni relative alle riprese che potrebbero inquadrare i lavoratori e osservare gli obblighi previsti dallo Statuto dei lavoratori.

Nel caso di videosorveglianza condominiale, oltre agli obblighi generali previsti dalla normativa privacy e, in presenza di lavoratori, dallo Statuto dei lavoratori, sussiste l’obbligo di far precedere l’installazione da specifica delibera assembleare. L’installazione di sistemi in contesti in cui le telecamere andrebbero a riprendere soggetti vulnerabili (come minori, anziani o malati) richiede attente valutazioni preliminari non previste invece nel caso di un sistema installato in altri ambienti in cui non si presenti un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

 

Il tema della sicurezza è centrale rispetto al trattamento dei dati personali. Anche per le immagini acquisite tramite un sistema di videosorveglianza esistono obblighi specifici su tale aspetto?

Sì, le immagini acquisite tramite un sistema di videosorveglianza, al pari di qualsiasi dato personale, devono essere protette attraverso misure di sicurezza adeguate ai rischi.

Le misure devono essere adottate considerando l’intera infrastruttura (telecamere, cablaggio, alimentazione, dispositivo di registrazione …) e l’intero ciclo di vita dei dati (acquisizione, trasmissione, conservazione, uso, cancellazione …).

Spesso, quando si affronta il tema della sicurezza, si considerano gli aspetti tecnici e, dunque, misure quali crittografia, password, eliminazione con sovrascrittura. L’adozione delle misure tecniche è sicuramente fondamentale ma occorre ricordare che risultano essere altrettanto rilevanti le misure organizzative, in assenza delle quali non potrebbe essere garantita la protezione dei dati richiesta dalla normativa di settore.

 

Questo e altri argomenti saranno trattati dall’Avvocato Roberta Rapicavoli in occasione di Secsolutionforum 2021 che si terrà online dal 28 al 30 Aprile. Secsolutionforum sarà l’occasione per approfondire e chiarire ogni dubbio riguardo ad argomenti relativi a privacy e reti sicure. Secsolutionforum 2021 rappresenta già da diversi anni il punto di incontro fra brand e professionisti di settore. L’evento permetterà a tutti i partecipanti di seguire corsi di formazione, incontri, workshop e entrare in contatto con le aziende in totale sicurezza.

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