HSD Mechatronics avvia il progetto «Zero Difetti»

L’elettromandrino interconnesso di HSD Mechatronics, prima media impresa italiana a diventare Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente, è il primo di una nuova generazione di prodotti innovativi per sostenere la competitività delle nostre PMI nel mondo.

La società fa parte di Biesse Group, ha sede a Gradara (Pesaro e Urbino), ed ha un giro di affari di 80 milioni di fatturato. È considerata un’eccellenza nella meccatronica e nell’automazione, è il secondo produttore mondiale di elettromandrini: dispositivi avanzati per macchine utensili destinati a lavorare legno, metallo, materiali compositi, vetro e pietra.

HSD Mechatronics – dopo la nomina a Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente avvenuta con l’ufficialità del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli per la realizzazione del super-innovativo progetto Zero Defects Manufacturing – ha presentato oggi in un evento interattivo il progetto Elettrospindle 4.0: l’elettromandrino interconnesso che rappresenta una sfida nella realizzazione di una nuova generazione di prodotti innovativi e un prototipo di linea di produzione a zero difetti, che si basa sulla raccolta e l’impiego di dati dai prodotti e dai processi di produzione per rilevare difettosità a qualsiasi livello e fornire così modelli di impiego e di progetto ottimali.

Tramite un’azione coordinata sul territorio, HSD Mechatronics coinvolgerà due realtà accademiche, Università Politecnica delle Marche e Sapienza Università di Roma, e una PMI, EN4 di Perugia, per sperimentare il Light House Plant in modo concreto anche in fase progettuale. L’obiettivo alla base del coinvolgimento di queste realtà è quello di avviare un ecosistema industriale territoriale innovativo a favore delle PMI e degli organismi di formazione per promuovere la creazione di competenze digitali evolute in tutti gli ambiti di interesse: un circolo virtuoso che non si fermi al prodotto o alla fabbrica innovativa ma che si rifletta sull’intera filiera promuovendo anche competenze e professionalità di chi lavorerà con questi prodotti. E, a questo proposito, è stato lanciato un nuovo Corso di Laurea triennale in Ingegneria per l’Ecosostenibilità Industriale, che l’Università Politecnica delle Marche avvierà nel 2022 in collaborazione con HSD e altre aziende locali, a testimonianza del forte legame che lega l’azienda a territorio e mondo accademico. Il Corso di Laurea avrà sede a Pesaro/Fano ed avrà l’obiettivo di formare un ingegnere industriale in grado di progettare e realizzare prodotti e processi produttivi eco-sostenibili e ad elevata efficienza energetica, driver strategici per la concezione di beni e servizi nei prossimi anni.

Fabrizio Pierini, HSD Division General Manager, ha dichiarato: “Per HSD, l’obiettivo di questo progetto di grandissimo valore è la creazione di una filiera digitalizzata, interconnessa, intelligente, resiliente, focalizzata sulla qualità e sul time-to-market: per questo l’Impianto Faro mira a diventare il primo Lighthouse Plant Zero Defects, una control room centralizzata che sarà in grado di rilevare difettosità a qualsiasi livello di costruzione e operatività e di fornire modelli ottimali. Quindi apertura e condivisione del know-how, informazioni e dati in una logica win-win in cui a vincere sono i clienti, i fornitori, l’azienda e il sistema territoriale, con l’ambizione di aiutare, nel nostro piccolo, l’intero sistema Paese”.

Luca Manuelli, Presidente di Cluster Fabbrica Italiana ha aggiunto, «Con il nuovo Lighthouse Plant di HSD, il Cluster Fabbrica Intelligente riafferma la sua missione di accompagnare l’evoluzione delle industrie manifatturiere italiane verso le prossime frontiere tecnologiche indispensabili per competere ed affidando la missione di dimostratore ad eccellenze italiane di dimensione più contenuta, dopo le grandi aziende capo-filiera con il quale il Cluster ha avviato le Fabbriche Faro di prima generazione. Questo progetto, inoltre, è strettamente connesso con i temi di resilienza, digitalizzazione e sostenibilità industriale che sono i cardini della visione di Produrre un Paese Resiliente e Sostenibile del CFI nello scenario indirizzato dal PNRR, come dimostra la focalizzazione dell’applicazione delle nuove tecnologie digitali verso un modello “Zero Defects” che implica minori sprechi e riutilizzabilità di un componente o di un bene in una seconda vita in una logica pienamente sostenibile. Anche in questa iniziativa il Cluster fornirà il suo supporto a HSD per favorire lo sviluppo di un ecosistema collaborativo nella logica di Filiera e di Open Innovation».

L’evento si è svolto in maniera digitale ed ha visto la partecipazione di relatori di eccellenza che hanno approfondito le seguenti tematiche: „Zero Defects“ per un Paese Sostenibile e Resiliente; la filiera End-to-End e lo sviluppo „Zero Defects“ delle PMI; L’intelligenza artificiale e il machine learning per „zero defects“.

Il progetto, che impatterà su tre linee di prodotti HSD, si articola in 11 obiettivi realizzativi per lo studio di prodotti innovativi e di processi produttivi integrati con la filiera di fornitura, interventi sulla sostenibilità di prodotto, Intelligenza Artificiale e Machine learning.

Le nuove tecnologie digitali hanno reso possibile una trasformazione che può aiutare le aziende a rendere tutti i processi aziendali più efficienti e anche il settore del manifatturiero tende a muoversi verso la creazione di fabbriche intelligenti. È una sfida che è indispensabile per incrementare la competitività dell’azienda e dei suoi clienti. HSD come tutta l’industria italiana ed europea è tenuta a produrre prodotti di alta qualità, al minor costo possibile, adottando quindi modelli di business e processi quanto più possibile efficienti, grazie all’integrazione della filiera di fornitura nel sistema di raccolta e gestione dei dati attraverso sistemi e tecnologie di big data e di realtà aumentata.

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